roberto d'amico maldive surf trip

Surf Trip alle Maldive: La Guida

Atolli delle Maldive

Barriera corallina, acque cristalline e surfate al largo. Ti suona? Oggi parleremo di una meta molto ambita che siamo sicuri vi sorprenderà: le Maldive. Questo arcipelago paradisiaco offre spiagge mozzafiato e onde da sogno ma, per chi non ci ha mai fatto un salto, può essere difficile immaginare che legislazioni, cultura e spostamenti siano tanto diversi da quelli a cui siamo abituati. 

È per questo motivo che abbiamo deciso di scrivere un articolo che riassuma le diverse informazioni che si possono trovare sul web, arricchendole con le esperienze sul luogo del nostro staffVi daremo quindi consigli su attrezzature e spot migliori, ma parleremo anche di sicurezza, di come spostarsi tra gli atolli, di quali norme di comportamento è opportuno tenere e tanto altro.

 

Il necessario

Documenti e abbigliamento

Prima di passare alle attrezzature, capiamo insieme quali sono i documenti necessari per poter intraprendere un viaggio alle Maldive. Per accedere al Paese, oltre al passaporto, vi occorrerà un visto d’ingresso che viene rilasciato una volta arrivati in aeroporto. Vi consigliamo inoltre  di procurarvi un’assicurazione medica, così che per qualsiasi necessità possiate garantirvi un’assistenza adeguata. Un altro consiglio? Effettuate il cambio moneta prima della partenza: alcuni resort potrebbero non accettare tutte le carte di credito, perciò avere qualche Rufiyaa in tasca è sempre meglio.

Valigia per viaggio alle Maldive

Ora, quali vestiti mettere in valigia? Il clima è caldo e il sole picchia forte, quindi portate i capi più leggeri e traspiranti che trovate nell’armadio! Camicie di lino, t-shirt e top in cotone, pantaloncini e parei saranno gli alleati perfetti nelle località turistiche e nei resort. Tenete però a mente che se deciderete di visitare luoghi meno turistici non potrete scoprirvi troppo: nei prossimi paragrafi vi diremo meglio il perché.

Attrezzatura da surf

Passaporto, assicurazione, vestiti freschi. Fin qui okay. Ma quando parliamo di surf? Beh, direi proprio adesso! Ecco alcuni consigli sull’attrezzatura da portare con voi in questo viaggio da sogno.

Tavola

Come leggerete meglio più avanti, correnti e reef giocano a rincorrersi in una moltitudine di modalità diverse e, sottoposti a condizioni differenti, producono onde di dimensioni, forme e moti variabili. Per questi ed altri ovvi motivi, è difficile se non impossibile consigliarvi un’unica tavola che possa andare bene in tutte le situazioni e per qualsiasi vostra esigenza. Ma a noi di CityBeach piacciono le sfide, e una proposta ce l’abbiamo.
La Driver 3.0 Pro 6.0 di Lost, una shortboard per onde consistenti che permette di raggiungere velocità elevate mantenendo al contempo un buon controllo grazie al rocker più ampio ed al concavo profondo. È adatta ad onde medio/grandi ed è ideale per le waves che le Maldive offrono nel periodo estivo.

Tavole da surf per surfare alle Maldive

Pinne

Pinne diverse, diverso controllo e drive. Come mettere in conto quindi la variabile maldiviana? 
Le pinne AM2 Honeycomb Thruster di Futures, progettate da Al Merrick, offrono drive e precisione eccellenti. Ottime in tutte le condizioni, garantiscono una manovrabilità senza pari grazie alla pinna centrale di dimensioni minori.

Leash

Elemento fondamentale, meglio se di ottima qualità considerando le forze a cui è sottoposto. Ricordate sempre che un buon leash può preservare voi ed i bagnanti che vi circondano da scontri accidentali e potenzialmente gravi. 
Consigliamo quindi il Diamond Flex 6.0 Regular di Ocean Earth, che grazie alla sua tecnologia assicura flessibilità e resistenza senza pari. Impossibile impigliarsi, perdere la tavola, cavarsi o cavare un occhio per sbaglio: questo leash manterrà la board ancorata alla vostra caviglia in tutta comodità, grazie alla cinghia antiscivolo imbottita.

Paraffina

Acque calde, caldissime, tropicali. Per questa meta consigliamo una paraffina che si adatti alle alte temperature.
Ottima la paraffina Sticky Bumps Tropical (28°C e superiori) da usare ovviamente in combinazione con la Base della stessa gamma per una perfetta aderenza e resistenza.

Mute, lycre e boardshorts

Che dire dell’abbigliamento tecnico? Considerando che le temperature delle acque maldiviane si aggirano sui 27°-30°, le vostre lycre devono essere leggere e lo spessore della vostra muta non deve essere maggiore di 1 millimetro.
La muta G-Bomb 1.1mm di Rip Curl da donna offre un perfetto isolamento termico, resistenza e totale libertà di movimento: tutto ciò di ogni surfista ha bisogno per affrontare le onde dell’Oceano Indiano col giusto mood.
Anche la Rashguard Lido di Volcom da uomo si adatta perfettamente a questa meta: una lycra tecnica che offre un’ottima vestibilità, comodità e flessibilità, oltre ad una indispensabile protezione UV 50+.
Parliamo ora dei boardshorts Phantom Fuse 18″ di Hurley: un top di gamma professionale, super elastico e ultra resistente. Il suo particolare materiale lo rende perfetto per affrontare anche le più intense surf sessions nell’Oceano Indiano, offrendo comfort e durata senza pari.

Muta per surf trip alle Maldive

Protezione solare

In questo periodo storico si parla tanto dell’importanza di proteggere la propria pelle dai raggi solari, anche d’inverno e persino col cielo nuvoloso. Ovviamente, questo discorso è ancora più importante se praticate sport acquatici. Perché? Perché il sole riflette sull’acqua e picchia ancora più forte! Per questo motivo è importantissimo utilizzare una protezione (meglio in stick) che sia il più possibile coprente e resistente.
In questo senso, gli stick solari EQ sono un prodotto più che efficace. Da applicare in strati abbondanti, la crema contenuta in questi stick protegge dai raggi UVA E UVB e l’azione dell’acqua gli fa una beffa. Perchè sono colorati? Perchè il surf è tutto tranne che noioso!

Cappello

Sapevate che esistono cappelli da utilizzare in acqua? Questi sono particolarmente popolari in Nazioni come l’Australia, il cui governo preme molto affinché gli abitanti si tutelino dai raggi solari e dagli effetti disastrosi che essi possono avere sulla pelle.
Noi consigliamo il cappello Indo di Dakine: dopo aver messo la crema, potete riparare ulteriormente il vostro viso con questo copricapo in tessuto UPF 50+. Comodo, funzionale e versatile, sarà il vostro miglior alleato sia dentro che fuori dall’acqua.

Occhiali

Usare occhiali certificati è sempre un buon investimento per il futuro: gli occhiali di scarsa qualità non solo non offrono una protezione adeguata, ma possono anche confondere il vostro occhio che, non ricevendo i messaggi giusti, potrebbe abituarsi ad aprirsi eccessivamente quando  viene esposto alla luce diretta.
Una buona opzione per evitare questo problema sono gli occhiali Sutro di Oakley, che con la loro montatura ultraleggera proteggono il viso dal sole e dal suo riflesso sull’acqua. Perfettamente aderenti al viso, migliorano anche definizione, colori, contrasto e dettagli.

Orologio

Avere informazioni accurate sulle condizioni dell’oceano è fondamentale per garantire un’esperienza sicura e divertente. Per questo motivo, un orologio da surf non è solo un accessorio, ma uno strumento essenziale che aiuta a scegliere i momenti migliori per entrare in acqua.
L’orologio Rifles Tide di Rip Curl, dotato di funzionalità avanzate, è in grado di fornire dati pre-programmati sulle maree di oltre 500 località ed ha una resistenza alla pressione dell’acqua fino a una profondità di 100 metri. Supporto prezioso per qualunque surfista, permette di affrontare il mare con sicurezza e precisione.

Custodia protettiva ecologica

Flexi-hex custodia da viaggio per tavola

Sappiamo bene quanto le tavole siano delicate e quanto vi preoccupi il loro trasporto, che le espone ad un rischio non indifferente. Ma con le giuste accortezze, nessuna brutta sorpresa!
Flexi-Hex
 è una custodia innovativa ed ecologica, che con la sua struttura a nido d’ape in cartone riciclato protegge efficacemente le tavole da surf. Estremamente facile da applicare, è l’opzione più semplice ed economica per tutelare le vostre boards durante i viaggi.

Sacca per tavola

Se sei un  fedele praticante del surf, dovresti investire quanto prima in una buona custodia per le tue tavole. Ne esistono di tantissime tipologie e capacità, ma per questa meta abbiamo optato per una borsa in particolare.
La Travel 2 Funboard 6.3 di FCS, una sacca dotata di telaio con binario a doppia densità per una maggiore comodità e resistenza. Ricordatevi che potete riempire la sacca anche con tutto ciò che non entra in valigia: questo proteggerà ulteriormente la vostra tavola!

Norme di comportamento

Ragioniamo ora su quali regole di condotta è bene tenere in caso decideste di fare un viaggio in queste isole. Alcune potrebbero risultarvi familiari, altre un po’ meno, ma siamo sicuri che tutte vi risulteranno ragionevoli. Ricordiamo infatti che la Repubblica delle Maldive è un Paese di religione musulmana, per cui la cultura e la legislazione locale ne seguono le fila. 

Iniziamo parlando di alimenti e bevande. È assolutamente vietato introdurre nel Paese prodotti alimentari a base di carne di maiale, come anche bevande alcoliche; infatti non avrete la possibilità di consumare liquori o cocktails al di fuori del vostro resort. Pornografia, armi (anche bianche), sostanze psicotrope, simboli od oggetti rappresentanti religioni diverse da quella musulmana sono allo stesso modo sottoposti al divieto di essere introdotti o utilizzati all’interno della Nazione. E qui dovete fare attenzione: come potrete facilmente trovare con una breve ricerca in rete, le carceri maldiviane non sono esattamente tra le migliori al mondo, ed essendo le leggi severe è facile poterci incappare se si sottovalutano le potenziali conseguenze delle proprie azioni.

Occorre fare molta attenzione anche alle esportazioni: nel viaggio di ritorno è proibito portare con sé qualunque oggetto locale che non provenga dagli appositi negozi di souvenir. Parliamo di sabbia, coralli, conchiglie, gusci di tartaruga, pesci e qualunque altro elemento naturale prelevato dalle acque o dalle spiagge dell’arcipelago. 

Barriera corallina Maldive

Oltre a creare seri problemi ai controlli in aeroporto, raccogliere anche il più piccolo elemento appartenente alla fauna o flora locale influisce significativamente in modo negativo sulla salute degli ecosistemi (alle Maldive come in qualsiasi altro luogo). Perciò se amate ciò che vedete, permettetegli di continuare il suo ciclo vitale. E già che ci siamo, una raccomandazione: Non poggiatevi sui coralli o su qualsiasi formazione rocciosa, e se volete mettervi in piedi cercate uno spazio con sabbia. Perché? Perché i coralli vivi possono provocare forti irritazioni, e soprattutto infezioni batteriche in caso di ferite.

 Al contrario, i frammenti di corallo morto possono creare escoriazioni e niente di più, ma vi conviene comunque fare attenzione a dove mettete i piedi. 

Per finire, un ultimo suggerimento sull’abbigliamento. Come già accennato, se avete intenzione di uscire spesso dal vostro resort e di visitare villaggi locali è necessario che indossiate capi di abbigliamento coprenti. Consigliamo quindi, in questo caso, di non lasciare visibili spalle e cosce, e di conseguenza di evitare shorts e canottiere. Lo stesso discorso vale per il costume da bagno: in queste località, se vorrete indossare un bikini dovrete recarvi nelle apposite aree denominate “bikini beach”. 

Gli Atolli

È  arrivato finalmente il momento di parlare dell’arcipelago maldiviano e dei suoi atolli, spettacolari isole di origine corallina famose per i paesaggi mozzafiato e le incredibili onde che fanno sognare i surfisti di tutto il mondo.

Le Maldive si dividono fondamentalmente in due aree principali, Male Nord e Male Sud, in cui reef e correnti offrono le onde migliori. In questa guida abbiamo deciso di concentrarci sulle isole di Male Nord e in particolare sugli atolli di Lohis, Cokes, Chicken, Sultan, Honkys, Ninjas. Il periodo migliore per organizzare la vostra surf trip in queste località è sicuramente tra maggio a novembre durante la stagione del Monsone (da sud-ovest), e se siete in cerca di onde particolarmente consistenti agosto è di certo il vostro mese.

Atolli dell'arcipelago delle Maldive

Chickens

Una delle onde più famose delle Maldive, apprezzata da molti surfisti con diversi livelli di abilità e stili di surf. È lo spot opposto a Cokes e prende il nome da un allevamento di polli presente sull’isola che ha di fronte. Per arrivarci, è necessaria una breve navigazione di 5 minuti.

Tipo di onda: È un’onda sinistra lunga e veloce, composta da due sezioni che con l’alta marea e grandi swell da sud-est si collegano. Funziona tra circa due e otto piedi ed è una delle onde più lunghe delle Maldive. Le condizioni sono ottimali quando i venti soffiano da nord-ovest e nord-est.

Difficoltà: A seconda delle condizioni è accessibile anche ad un livello intermedio ed è senza subbio perfetta per surfers esperti ed attivi che vogliono vivere l’emozione di un tubo nella seconda sezione dell’onda.

Cokes

Cokes è accessibile direttamente dall’atollo. Partendo dal porto di Malè è possibile raggiungere l’isola in circa 30 minuti di navigazione verso Nord. Il suo nome deriva dalla fabbrica di Coca Cola che risiede sull’isola in cui lo spot ha origine, Thulusdhoo (Isola dei Pescatori). Questo break rappresenta l’onda più consistente e di livello avanzato presente nell’atollo di Malè nord.

Tipo di onda: È un’onda destra che si forma a largo delle baie dell’isola ed è la più consistente e di livello avanzato presente nell’atollo di Malè nord. È nota per essere cava, veloce e dal take off ripido, su fondale corallino molto basso. Lavora bene con uno swell da sud e vento da nord-est. Meglio durante la media-alta marea, ma se lo swell è sufficientemente grande può andare bene anche con la bassa marea.

Difficoltà: Si tratta di un’onda di difficoltà medio-alta su un fondale basso, considerata tra le più difficili al mondo. Ideale solo per surfisti esperti che desiderano osare e testare la propria abilità.

Honky's

Honky’s, nell’isola di Thumuroodhoo, compete per la migliore onda nell’atollo di Male Nord quando tutte le condizioni sono soddisfatte. Ideale con la bassa marea (a meno che l’onda non sia enorme), Honky’s è l’unica onda che funziona con un vento da est-nord-est (ENE). I mesi migliori per quest’onda sono febbraio, marzo e aprile in quanto da maggio a ottobre è interessata da forti correnti. Quindi se doveste decidere di partire in questo periodo sfavorevole, assicuratevi di essere ben allenati con la pagaiata.

Tipo di onda: È un’onda sinistra lunga e ripida. Buona dal mezzo metro in sù, nasce piccola e cresce in misura ed intensità passando sopra il reef, dopo di che assume una forma circolare. Le migliori condizioni infatti si presentano quando lo swell proviene da sud e il vento da est, nord est e nord. In queste situazioni si ha il piacere di surfare ed ammirare onde di classe mondiale. 

Difficoltà: Presenta onde non troppo alte e questo facilita notevolmente i principianti.

Lohis

Atollo con spot per surf sessions

A pochi chilometri a sud di Coke, questa onda è riservata solo agli ospiti che soggiornano nel Resort Hudhuranfushi (ex Lohifushi Island Resort). Ogni anno a maggio e giugno è sede del O’Neill Deep Blue, il famoso contest valevole per il WQS. 

Tipo di onda: Surfabile in tutte le fasi della marea, è una lunga, consistente e ripida onda sinistra solitamente caratterizzata da due sezioni con swell piccole che si trasformano in un’unica discesa durante le mareggiate più consistenti. Lavora bene con venti da nord-ovest e nord-est ma ha le migliori condizioni con swell da sud-est e vento da nord-ovest. È nota per le sue onde sinistre costanti e i lunghi tubi che si srotolano.

Difficoltà: Offre un’esperienza di surf esaltante per surfisti di livello intermedio e avanzato.

Ninjas

Si trova a circa 20 minuti di navigazione, a nord di Malè. Probabilmente il nome deriva dal fatto che questo break è particolarmente apprezzato dai surfers giapponesi. Lo spot è situato a destra del Kani Resort o Club Med. Può essere raggiunto anche a nuoto da Lohifudhi.

Tipo di onda: Offre una lenta onda destra che dà il suo meglio con venti da ovest-nord e ovest con un moderato swell da sud. Mareggiate più grandi di 4 piedi invece la rovinano. Un po’ meno costante e molto più instabile rispetto ad altri spot, è sicuramente un’onda per chi ama navigare e improvvisare. Sono proprio le sue imperfezioni infatti ad essere l’attrazione principale per i surfisti.

Difficoltà: Ideale sia per i longboarders che per i principianti che vogliono apprendere la tecnica. 

Sultans

È situato a destra di Honky’s sull’adiacente isola di Thumuroodhoo (speculare rispetto ad Honky’s). Fortunatamente la spiaggia e l’intero atollo sono di proprietà del governo e rimangono quindi senza restrizioni.

Tipo di onda: È un’eccellente onda destra che non si rompe mai, persino in caso di grandi swell. In quest’ultimo caso può diventare molto lunga e ripida, infatti le condizioni migliori si hanno con venti da ovest ed alta marea. Sempre cavalcabili, le onde di questo spot sono in genere nell’intervallo 4-6 piedi, ma raggiungono la forma ideale a circa 8 piedi.

Difficoltà: Sultans regge bene anche con grandi mareggiate e risulta un buon spot per i surfisti di livello intermedio.

Come spostarsi

Ma come ci si sposta tra i vari Atolli? Se volete godervi la vostra surf trip in serenità, dovete essere informati su tutti i mezzi disponibili e sulle loro tempistiche. Ci sono varie opzioni a disposizione, che si differenziano non solo in base alla distanza da percorrere ma anche al tipo di esperienza che regalano ai passeggeri. Ma prima di presentarvele, ci teniamo a fare un paio di precisazioni: nell’arcipelago il turismo è regolamentato in modo piuttosto rigido, e per questo consigliamo sempre di seguire i classici itinerari turistici piuttosto che viaggiare indipendentemente; in più i visitatori sono tanti, soprattutto nei periodi di alta stagione, perciò i tempi di attesa per i mezzi di trasporto potrebbero allungarsi più del dovuto (per motivi legati alle condizioni meteo, alla disponibilità dei veicoli, alle coincidenze con voli internazionali e così via). Quindi mi raccomando, tenetevi sempre larghi con i tempi e non programmate itinerari impossibili!

Ma torniamo a noi. Ecco i mezzi con cui è possibile spostarsi tra gli stupendi Atolli delle Maldive!

Idrovolante alle Maldive

Idrovolanti

Il mezzo di trasporto più suggestivo per muoversi tra le isole, un’esperienza unica che vi regalerà una vista mozzafiato dell’arcipelago maldiviano. Questi velivoli sono in grado di ospitare fino a 15-20 passeggeri, e come già accennato hanno dei tempi di imbarco che possono variare in base alle condizioni. Questo significa che idealmente potreste aspettare il vostro idrovolante per mezz’ora, ma può succedere che l’attesa si prolunghi a una o due ore. Cercate di non andare di fretta!

Voli interni

Dall’aeroporto di Malé, dove atterrerà il vostro aereo, partono ogni giorno alcuni voli interni che collegano la capitale alle altre isole. È così che potrete raggiungere atolli spettacolari come Gan, Ifuru, Kadhdhoo e molti altri, che vale la pena vedere nonostante siano particolarmente fuori mano. Se volete visitarli, potete affidarvi a Maldivian e Flyme, le compagnie principali che raggiungono gli aeroporti di questi posti meravigliosi.

Barche

Un altro mezzo molto affascinante con cui spostarsi in alternativa all’idrovolante. E se volete entrare più in contatto con la cultura del posto è possibile utilizzare anche i “dhoni”, imbarcazioni costruite a partire dai tronchi di palma da cocco che solitamente possono ospitare 4-8 persone. Se invece preferite stare più comodi, potete tranquillamente prenotare barche o motoscafi moderni messi a disposizione da diverse compagnie.

Sostenibilità

Le Maldive hanno conosciuto negli ultimi anni un notevole aumento del turismo, divenuto oggi voce di maggior peso nel bilancio della Nazione. Inutile dire che il governo del posto non è preparato a smaltire i rifiuti prodotti da più di 676.000 turisti, in aggiunta a quelli dei propri abitanti. Il problema dell’inquinamento in questo arcipelago diventa quindi sempre più grave ogni anno che passa, e lo sbiancamento delle barriere coralline ne è la prova più schiacciante.  Perciò, se vi dirigerete verso questa meta, potete scegliere di compensare parzialmente il vostro impatto compiendo alcune piccole azioni preservative rispetto alle risorse ambientali. Oltre alle più banali, come ad esempio buttare i rifiuti dove si deve, non comprare acqua in bottiglia e chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti, ne aggiungiamo alcune più specifiche e impattanti:

• Riportare a casa i flaconi ed altri contenitori vuoti come i tubetti delle pellicole fotografiche

• Utilizzare con parsimonia crema solare, saponi e simili

• Utilizzare gli asciugamani più di una volta

• Riportare in Italia pile esauste e blister dei medicinali

E se preferite essere ancora più proattivi, potete scegliere di partecipare ad azioni di volontariato e raccogliere i rifiuti che, accidentalmente o per ignoranza, vengono ogni giorno rilasciati nell’ambiente. Anche se non le conoscete, vi assicuriamo che ci sono moltissime iniziative in tutto il mondo!

Spiaggia con rifiuti alle Maldive

Roberto D'Amico e il progetto On The Hunt

L'intervista

Chi meglio di noi può darvi consigli sull’attrezzatura surf da portare alle Maldive? Probabilmente un professionista, che magari surfi da diversi anni tra le onde di questo paradiso dell’Oceano Indiano. Vi viene in mente qualcuno? A noi sì! Roberto D’Amico, di ritorno da una surf trip indimenticabile, ci ha dato il suo più che valido punto di vista attraverso un’intervista. Non vi resta altro da fare che leggerla!

-Sappiamo che sei appena tornato da un viaggio alle Maldive. Ci vai spesso?
R – Beh, è un appuntamento che cerco di mantenere ogni anno. Ci sono talmente tanti atolli che ci tornerò almeno per altri 10 anni!

Hai visto qualcosa di interessante? Com’è la comunità di surfisti alle Maldive?
R – Tante onde tanto belle! I locals del posto sono gentilissimi se sai comportarti e pignoli se li fai arrabbiare.

-Pensi di aver scelto il periodo dell’anno migliore per questa meta?
R – Da maggio a settembre diciamo che ci sono più probabilità di prendere grosse swell, anche se non è andata proprio così ci siamo comunque divertiti.

roberto d'amico maldive surf trip
Photo: @kornalsurf - Surfer: @robydamico

-Hai degli spot preferiti?
R – Sì, e non li dico 🤣

-Quali consigli daresti a coloro che vogliono organizzare un surf trip alle Maldive?
R – Fate un buon plan pre-partenza, informatevi su come funzionano gli spots e preparatevi a navigare tante miglia!

-Quali tavole hai usato durante il tuo viaggio alle Maldive?
R – Magnetic Flying, il nuovo twin di Pukas, mi ha davvero salvato… Pensavo funzionasse solo con una certa misura, invece mi ha lasciato senza parole la sua versatilità. Veloce come una twin, controllo come un thruster.

-Ci sono delle attrezzature specifiche che consiglieresti a chi sceglie questo tipo di meta?
R – Una tavola high performance. Tasty Treat è quella che porto io, che diciamo si adatta in caso fosse più o meno grosso. Un twin ed una funboard è il quiver adatto per affrontare questo viaggio. Le onde possono variare molto in base alla swell.

-Su che tipo di onde hai surfato? Quali pinne pensi siano più adatte?
R – Io uso AM2 Honeycomb in ogni condizione, questa volta ho provato le Jordy in misura L e con una grande velocità il controllo è straordinario. Ma per una pinna da tutti i giorni rimango sulla AM2.

-Cosa potrebbe fare un surfista diretto alle Maldive per avere un impatto ambientale positivo?
R – Purtroppo ben poco… I sistemi di smaltimento in quelle isole non esistono, tutto viene bruciato. Purtroppo anche noi andando contribuiamo alla catastrofe di fumo che ogni giorno evapora dalle isole.

Photo: @snils - Surfer: @robydamico

In viaggio alle Maldive con On The Hunt

Oltre a darci preziosi consigli sull’attrezzatura, Roberto ci ha raccontato la sua ultima surf trip organizzata dal progetto On The Hunt: un’esperienza unica, un’avventura indimenticabile, quello che qualunque surfista definirebbe il viaggio della vita. E non è stato solo lui a dirlo, ma tutti i compagni con cui ha condiviso questi 10 giorni di caccia alle onde, e che hanno ringraziato On The Hunt per avergli dato la possibilità di partecipare ad una trip da sogno.

Tra questi, Juan Camilo Upegui Sanchez ha condiviso sui social i pensieri e le emozioni provate durante questo viaggio: un’occasione per imparare, crescere, migliorarsi come surfista e come essere umano; un modo per entrare in contatto con la natura, per seguire la propria passione con nuovi compagni e per condividere il proprio cuore con chi ci circonda. Un vero sogno ad occhi aperti, “occhi che non vuoi chiudere neanche per un battito per paura di perdere il momento”. Un sogno cominciato alla cieca, senza aspettative, lasciandosi trascinare dal capitano Roby e da On The Hunt.

Photo: @snils

“On The Hunt ha il suo stile sauvage e wild che di certo non contempla il resort da pensionati. Invece ci regala questa barca come casa per 10 giorni, che non ci ha fatto toccare terra ferma per tutta la durata della trip (…) Abbiamo vissuto 10 giorni su un mare cristallino che per attimi sembrava una piscina (…) 2/3 sessioni di surf al giorno, ore e ore di acqua tropicale sulla nostra pelle, spot magnifici che regalano una vibe e una connessione con la natura extreme.”

Anche Giulia Calcaterra, con un post sui social, ci fa entrare nel vivo di questo viaggio guidato unicamente dalla passione e dall’entusiasmo per il surf:

“Navigando tra gli atolli per diverse miglia ci lasciamo guidare da ciò che il mare sceglie di regalarci. Nessun piano preciso se non quello di osservare e farci trasportare dall’intuito e dalla voglia di onde solitarie”

Ma quest’esperienza non è stata solo surf, spot da sogno e adrenalina: Juan Camilo parla anche di crescita personale, condivisione e amicizia.

“Le analisi sulle surf sessions oltre i limiti ti insegnano tantissimo e ti fanno evolvere. Oltre a come migliorare a surfare, insegnano anche ad avere rules di rispetto e condivisione, che forse sono ancora più importanti per questo sport (…) Torno a casa con il cuore e l’anima serena per affrontare quello che è la vita quotidiana, torno a casa senza voce avendo festeggiato 10 giorni di “pura vida” fino a notte tarda, cantando, gridando contro il vento a squarciagola, ballando a piedi nudi, ridendo e condividendo queste vibes con altre 13 persone a bordo.” 

Anche gli altri partecipanti al progetto hanno condiviso la loro gratitudine verso On The Hunt e tutti i compagni con cui hanno vissuto questa esperienza indescrivibile.

“Un’avventura di compagni di mare e di caccia per l’Oceano Indiano, che rimarrà incastonata nella mia memoria e che a parole non è facile spiegarvi.” (Pietro Faccioni)

“Non trovo parole per descrivere questi 10 giorni passati a caccia di onde sconosciute alle Maldive (…) Grazie a tutti i compagni di viaggio che hanno reso indimenticabile ogni momento, condividerli con voi è stato magico.” (Gabriele Pruneti)

Conclusioni

Surfisti con tavole da surf alle Maldive

Noi di CityBeach crediamo che qualsiasi sia la propria meta, passione od obiettivo nella vita, sia fondamentale il rispetto reciproco e dell’ambiente che ci circonda. Speriamo che questa breve guida vi abbia aiutato non solo ad avere un’idea più chiara su ciò che vi aspetta se deciderete di intraprendere un viaggio alle Maldive, ma anche a cogliere degli spunti di riflessione sullo sport, sulla condivisione, sui rapporti umani e sulla questione ambientale. In questo senso, crediamo che i pensieri riportati dai partecipanti di questo viaggio e da Roberto D’amico stesso possano essere di grande sostegno.

Con questi ed altri buoni propositi, vi lasciamo per incontrarci ancora nel prossimo articolo con la stessa grande passione per gli sport d’azione, che da anni alimenta e tiene in vita CityBeach e la sua community.

Autoren

Facebook
Twitter
LinkedIn
Telegram
WhatsApp
Email

Potrebbe interessarti anche:

Condividi:

Rechercher
Close

Close
Navigation
Categories

En savoir plus sur CityBeach Boardshop

Abonnez-vous pour poursuivre la lecture et avoir accès à l’ensemble des archives.

Continue reading